martedì, luglio 03, 2007

LA LEGGE 80 20 DI PARETO E’ MAL INTERPRETATA

Chi di noi oggi non nota che tutto sta andando a rotoli, in particolar modo i servizi erogati dalle imprese. Cosa sta succedendo dunque? Semplice… i manager delle varie aziende stanno applicando la Legge 80 20 di Vilfredo Pareto prendendola per finita e modificabile mentre, a mio avviso, se produce disservizi, è mal capita o incompleta. Chiunque avrà notato che in qualsiasi campo che richiede l’intervento umano per generare un sevizio, o un prodotto, odiernamente ci troviamo innanzi a personale svogliato, troppo frettoloso, esausto e mal preparato e questo genera problemi a non finire a livello organizzativo, produttivo e risolutivo che si ripercuotono negativamente sui risultati economici. Ma perché chiamo in causa la Legge 80 20? Per Vilfredo Pareto l 80% dei risultati è dato dal 20% delle cause cioè l 80% del lavoro è svolto dal 20% dei lavoratori. Io affermo che se questa Legge viene presa alla lettera, ed effettuati tagli sconsiderati sull'80%, non può che produrre effetti nel lungo termine devastanti in qualsiasi campo. Pareto aveva ragione nello stilare questo rapporto tra effetti e cause analizzando i normali dati che qualsiasi atto produce, ma voglio ricordare che questa Legge è tale perché è NATURALMENTE così e quindi il forzarla provoca il restringimento del rapporto 80 20, che rimane sempre in costante 80 20, generando una NORMALE riduzione del prodotto 80, quindi un decremento di risultato sotto gli occhi di tutti oggi. Gli sconsiderati, o furbi, manager aziendali, applicando la Legge di Pareto senza capirne il funzionamento effettivo, o fingendo di non, creano danni alle proprie aziende perché la riduzione di personale sparametra la curva di Pareto, la quale è costretta a ridimensionarsi sempre utilizzando la medesima Legge 80 20. In pratica: il grande Vilfredo Pareto aveva trovato una NATURALE costante di Madre Natura, ma non aveva mai asserito di licenziate l 80% di personale perché è inutile ai fini produttivi. La legge di Pareto,và interpretata così com’è e, a mio modesto avviso, si può meglio affermare che l 80% del lavoro è svolto dal 20% dell’impegno complessivo MEDIO dei lavoratori tutti e non solo dei lavoratori, come vogliono stupidamente interpretare certi economisti e che, se si licenziano l'80% dei dipendenti, la legge Paretiana interverrà pericolosamente su ciò che resta e cioè non sulla forza lavoro, ma su il TEMPO LAVORO, con relativa perdita economica aziendale. Per farvi capire meglio la veridicità dell 80 20, ma il suo cattivo utilizzo da parte di chi non prende tale legge solo come un dato statistico, voglio riportare un altro esempio. Se io sono un economista stupido che usa l 80 20 come se fosse un comando biblico, licenziando il personale ritenuto in esubero, allora perché non butto alla rottamazione anche l 80% delle macchine adibite alla produzione? L’80 percento dei prodotti è realizzato dal 20 % dei macchinari; e ancora perché in una radiolina non tolgo l’80% dei componenti etc, etc, etc. CERTO, se licenzio i dipendenti le mie azioni in borsa schizzano su, se butto i macchinari poi come produco? E poi più disoccupazione c’è, meno costa la mano d’opera. Tralasciando poi la geo-economia, che implica un abbassamento di tenore in alcune zone, e un rialzo in altre, e tante altre belle strategie discutibili, ciò che comunque è sotto gli occhi di tutti, oggi, in Italia, è che tutto, a causa della riduzione del personale, é in sfacelo. Se si considerasse l’effettivo bisogno di manovalanza, se la si formasse rendendola responsabile e incentivata, e se si tenesse conto che l’ 80% di Pareto è da considersi della media complessiva dell’impegno di lavoro, e non del numero dei lavoratori (parassiti e fancazzisti a parte, politici inclusi,) allora l’intero Paese ne avrebbe un grande giovamento.
CONCLUSIONI: La Legge 80 20 di Vilfredo Pareto è analiticamente corretta, ma Pareto non ha mai spiegato, giustamente, come modificarla perché se è una costante tornerà sempre tale e quindi è pericoloso modificare i 2 parametri in stretto legame tra loro, come invece facciamo oggi scriteriatamente, in Italia, con il personale, producendo drammatici effetti economici . Se si riduce la forza lavoro di un 80% si perde inevitabilmente un 20 % di produttività, o di risultati, e se si continua stupidamente a ridurre risorse e personale si manda in fallimento una qualsiasi attività. Certo il concetto della riduzione dei lavoranti in passato ha funzionato, ma gli analisti farebbero bene a comprenderne le ragioni oggi non più presenti quali la sostituzione del lavoro uomo, con il lavoro macchina e computer. Odiernamente la sostituzione umana non è più fattibile: bisogna evitare gli esuberi e puntare tutto su di un personale ben motivato, preparato e responsabile che percepisca uno stipendio adeguato. La Legge 80 20 non è sbagliata, come inizialmente pensavo, ma è sbagliato il modo in cui la si vuole modificare non comprendendo, forse per comodo, che è stata, è, e sarà sempre una COSTANTE INVARIABILE.
Davide Domenichini

Analisi pubblicata sotto autorizzazione dell’autore dalla:
Redazione del Veleno del Popolo (X)

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