venerdì, ottobre 27, 2006
PISTE CICLABILI O TRAPPOLE DIABOLICHE?
A Bologna viene da chiedersi se l’assessore alla mobilità, o qualche verde, ha mai provato a prendere in prestito una bici comunale o se ha mai messo ruota su di una pista ciclabile. Beh, chi di noi ciclisti ha provato a cimentarsi in sella ad una bicicletta del comune ha deciso di rinunciare, data la pessima qualità meccanica di questo eco veicolo sociale. L’idea delle rastrelliere disseminate qua e la per la città e del mezzo in prestito non è male, ma ci chiediamo se l’assessore o qualche verde della Giunta, prima di sborsare i soldi per l’acquisto di tali costosissimi catenacci, li abbiano almeno provati! Dubitiamo! Tali scassoni a due ruote sono pesantissimi e dotati di scarsi rapporti: pedali, pedali e sei sempre fermo. A noi ciclisti, continuando ad odiare sempre di più i Verdi, per le passate e presenti scelte ecoambientali sbagliate, non possiamo che lasciare nelle rastrelliere i ciclo comunali, continuando ad usare i nostri rottami più funzionali, imbattendoci qua e là nelle fatidiche PISTE CICLABILI. Tali piste sono il vanto dei movimenti ecologisti bolognesi e viste come una valida soluzione all’eco ciclo mobilità, ma, in verità, sono pericolose trappole. Alcune piste finiscono in aperta campagna, altre s’interrompono e ci vuole un segugio per trovarne il proseguimento, altre hanno ostacoli pericolosi sulla corsia (cartelloni pali etc,) altre sono troppo strette con curve cieche dove si rischia la collisione anche in rettilineo, altre non sono affiancate da una pista pedonale e così si è costretti ad andare a passo di zanetta e ci si prende anche qualche insulto, altre non hanno una lineare continuità centro periferia, alcune di notte sono poco illuminate e, infine, nell’intersecazione con le strade sono male segnalate agli automobilisti, col pericolo di farsi male seriamente. Beh, dal momento che noi veri ecologisti, sportivi e meno abbienti non rinunciamo ad una piacevole sbiciclettata, speriamo in un rattoppo, qua e la, tanto da rendere funzionali tali piste che hanno anche dei bei tratti in mezzo al verde.
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lunedì, ottobre 23, 2006
LEGGE SUL FUMO IGNORATA IN CIRCOLI E CENTRI SOCIALI
Entrando in molti circoli e centri sociali di Bologna ci si stupisce di come tutti possano tranquillamente fumare sigarette o spinelli, al chiuso, nonostante i tanti cartelli di divieto affissi dalla direzione. La legge sul fumo è entrata in vigore ormai dal lontano Gennaio 2005 ma in certi locali di aggregazione giovanile, il più delle volte finanziati con soldi comunali, sembrano non essersene accorti: in alcune serate, si è costretti ad uscire all'aperto per riprendersi un po’ dagli eccessivi fumi di tabacco, Cannabis (droga leggera) o entrambi. Ciò che accade sotto gli occhi di tutti, se consideriamo che in questi luoghi si tengono manifestazioni in grado di attirare migliaia di persone, tra le quali i nostri figli, è estremamente grave e non ci si spiega perché solo gli esercizi privati (pub, discoteche, etc) siano tenuti a rispettare la legge sul fumo e la droga. Oggi la nostra Amministrazione comunale vuole eliminare dal centro storico il fenomeno del road standing, facendo chiudere prima i locali privati solo perché i loro clienti fumatori, godendosi la sigaretta all’esterno dell'esercizio, sono diventati un rumoroso polo di aggregazione stradale mentre, sempre la nostra Amministrazione, non impone il rispetto delle regole in altri locali sopra citati. Questa imparzialità è un grave atto di discriminazione nei confronti dei gestori privati ai quali non viene usata nessuna tolleranza, nonostante versino molti più soldi in tasse dei circoli. Non si comprende perché a Bologna la legge non sia uguale per tutti e si creino agevolazioni per alcuni e ostacoli per altri. Nella speranza che la legge diventi uguale per tutti, ci auguriamo che si possa porre presto rimedio al fastidioso problema del fumo nei ritrovi sociali, dotandoli, almeno, di efficaci impianti di aspirazione e depurazione.
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sabato, ottobre 21, 2006
VOGLIAMO LA METROPOLITANA !!!
Sono almeno 15 anni che i bolognesi sentono parlare di velocizzare e rendere più efficaci gli spostamenti urbani ricorrendo a mezzi pubblici come la metropolitana, continuando però ad impiegare ore per attraversare una così piccola città, le cui arterie stradali sono congestionate dall’intenso traffico tipico di un’urbe produttiva e commerciale. I cittadini hanno dapprima subito una lunga agonia derivata da costosissimi e opinabili rilevamenti geologici durati 10 anni, il tutto solo per appurare la fattibilità, o meno, di un tale moderno mezzo di trasporto senza mai volutamente trovare una risposta certa da parte della Giunta Vitali. Poi, con l’insediamento della nuova giunta di destra Guazzaloca, viene scoperto il progetto completo e funzionante della metropolitana, lasciato in un cassetto dal precedente assessore, e qui, dopo alcune veloci verifiche, e lievi modifiche, scaturisce l’audace e giusta decisione di iniziare i lavori da parte della nuova Giunta, la quale riesce a farsi stanziare i primi soldi dal Governo Berlusconi; infine s’insedia nuovamente la giunta di sinistra, l’attuale Giunta Cofferati e qui si bloccano tutti i lavori. Si mette in discussione il progetto Guazzaloca (solo perché lo aveva fatto la destra,) bloccando i finanziamenti già stanziati e si ributta giù un sommario progetto di METRO-TRANVIA che prevede l’utilizzo d’ingombranti e pericolosi binari in superficie, devastando, con tali mostruosità meccaniche, una importate arteria di circolazione quale via Emilia ponente per tutto il tratto da porta Saffi all’Ipercoop, senza collegare però l’importantissimo aereoporto internazionale Marconi con la stazione e il centro storico. A oggi sembra che siano stati erogati i primi soldi per iniziare i lavori che comprenderanno un piccolo tratto che va dalla stazione alla fiera. Affermiamo comprenderanno, perché la metropolitana a Bologna sembra un miraggio, e noi cittadini iniziamo a chiederci quale sia la reale ragione che spinge a non scavare sotto la nostra città: quali opere d’arte o giacimenti preziosi, da tenere nascoste alla plebe, sono celate nel nostro sottosuolo? Perché non possiamo avere anche noi, come tutte le più moderne e funzionali città, un’efficace metropolitana? Continuiamo ad aspettare, nella speranza inizino i lavori e apportino opportune modifiche al ridicolo progetto che prevede un treno in superficie nel quartiere Saffi. Continuiamo, continuiamo e ancora continuiamo ad aspettare, chissà…
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giovedì, ottobre 19, 2006
PANSA... UN DITTATORIALE ATTENTATO ALLA DEMOCRAZIA!
L’interruzione obbligata della presentazione dell’ultimo libro di Giampaolo Pansa, da parte di giovani della Sinistra, è da reputarsi un dittatoriale attentato contro ogni cittadino che in uno stato democratico, e libero, decide di esprimere e divulgare le proprie opinioni. Questi sinistrosi personaggi, armati d’imperanti bandieroni rossi, arrogandosi il diritto d’interrompere una conferenza a loro sgradita, hanno sfoggiato il tipico comportamento censurante dei regimi rossi. Questo grave tentativo di epurazione subito dal giornalista Pansa ha suscitato nel mondo politico di sinistra solo qualche debole recriminazione e presa di distanza dal bolscevico commando, senza mettere in opportuna luce la gravità stessa dell’atto. Cosa accadrebbe, ci chiediamo in molti, se durante la ricorrenza di Marzabotto si presentasse un drappello di destra bloccando in modo antidemocratico la manifestazione e urlando: “VOGLIAMO LA VERITA’?” Beh, tale atto sarebbe gonfiato in modo abnorme da tutta la stampa di sinistra fino a farlo apparire come un colpo di stato o un’intimidazione terroristica. Ci rendiamo conto che il libro “La grande bugia” di Giampaolo Pansa, mostrando una dissonante immagine dei partigiani, sempre dipinti come eroi su tutti libri di storia, infastidisce talune persone che hanno i paraocchi, ma in una democrazia ognuno deve essere libero di esprimersi e se ciò non accade è grave. Nel trascrivere il velenoso risentimento raccolto tra il Popolo, noi della redazione vogliamo esprimere la nostra solidarietà a Gianpaolo Pansa sperando che tale increscioso incidente rosso possa ribaltarsi a suo favore pubblicizzando maggiormente il suo libro.
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martedì, ottobre 17, 2006
BASTA CON LE SCRITTE SUI MURI !!!
A Bologna le scritte sui muri sono talmente tante, e ovunque, che non vi facciamo neanche più caso. Notte dopo notte, in modo furtivo e silenzioso, invisibili delinquenti si sono appropriati dei muri e portoni dei nostri condomini, delle serrande dei nostri negozi, e hanno deciso bene di sporcarceli con scritte senza senso, e disegni che anche un ragazzino dell’asilo potrebbe realizzare. Tali ignobili personaggi, non contenti poi delle proprietà private, hanno preso d’assalto quelle pubbliche: ponti, con una particolare predilezione per quello di via Libia (3 volte ripulito in 2 anni,) cabine dell’autobus e autobus stessi, treni, scuole (lo scempio del Liceo Copernico di via Garavaglia è stato ripreso in un servizio e mandato in tv,) bidoni della spazzatura, cartelli stradali etc. Se si richiedesse un preventivo totale per ripulire Bologna a quanto ammonterebbe la cifra? Le scritte sui muri deturpano la città e costituiscono un vero danno economico. C’è ancora qualche ben pensante che definisce gl’imbrattatori artisti che non hanno modo di esprimere la propria arte; beh, vorremmo esprimerci anche noi sporcando con i nostri ghirigori senza senso le pareti di casa sua, dentro e fuori, visto che apprezza quest’ignobile arte! I gusti delle persone sono differenti gli uni dagli altri e, il dover subire, su di un proprio muro, un disegno, per bello che sia, è un atto d’intollerabile violenza, alla quale l’Amministrazione Cofferati non riesce a trovare una soluzione. Un anno fa fu denunciato al Sindaco Cofferati, al Prefetto e al Questore tale insostenibile fenomeno attraverso un cd rom, contenente 1800 foto di degrado visivo, senza ottenere neanche una misera risposta. Da un anno a questa parte, i muri imbrattati sono aumentati grazie anche allo street rave parade, una manifestazionea a favore dell’uso della droga che si tiene ogni anno nella nostra città arrecandole ingenti danni economici (vedi manifesto su muro che la reclamizza foto 4.) E’ mai possibile, ci chiediamo, che non sia possibile trovare, arrestare e punire i colpevoli di un tale milionario danno che denigra anche l’immagine di Bologna innanzi ai sempre meno turisti che la frequentano? Possibile che Portoni e facciate di una splendida e antica Università devono continuare ad essere imbrattati da 4 figli di papà che giocano a fare i trasgressivi con le loro bombolettine spray? Possibile che i cittadini debbano sborsare soldi per ripristinare le facciate delle loro case o le carrozzerie delle loro auto? Caro sindaco Cofferati non ci siamo dimenticati del problema e, a distanza di un anno, le rinnoviamo l’appello.
Sopra nell'ordine, foto numero: 1Ponte di via Libia, 2 muro del comitato elettorale di Cofferati del quartiere San Vitale, 3-4 Via Del Pratello, 5 centro sociale occupato via Avesella, 6 furgone imbrattato, 7 un convento di suore in via Della Torretta (é già la terza volta che imbiancano: notate riga diversa su muro.) 8 uno dei tantissimi portoni muri e serrande imbrattati
9-10 i muri di una tra le più buone e storiche gelaterie di Bologna situata in via Delle Moline (notate il peggioramento dal 2005 foto 9 al 2006 foto 10)
Sotto portone di una facoltà dell'Università di Bologna
Sotto portone di una facoltà dell'Università di Bologna
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sabato, ottobre 14, 2006
DEGRADO ZONA UNIVERSITARIA
Da un po' di tempo si fa un gran parlare del degrado di Bologna e, in particolar modo, del degrado notturno della sua zona universitaria. Noi cittadini assistiamo quotidianamente a scontri tra Amministrazione Comunale, associazioni di categorie e comitati dei residenti quando, in verità, le considerazioni su tale problema non sono poi così tante. Le lamentele dei residenti riguardano: il rumore notturno, la sporcizia dovuta a rifiuti alimentari, l'imbrattaggio di muri con foglietti o scritte a bomboletta spray, il mal nauseante odore da urina e defecazioni animali e umane, barboni che dormono sotto i portici, furti, spaccio di droga e relative persone drogate o ubriache che molestano i passanti. L'amministrazione Comunale, come unica risoluzione possibile al degrado, ha pensato solo a far chiudere prima gli esercizi commerciali, reputandoli, senza voler prendere realmente in considerazione il problema, gli unici istigatori di tutti i mali della zona. Tale chiusura anticipata riguarda anche i gestori della somministrazione (pub, ristoranti etc.) i quali se non sono in grado, a loro spese, di mantenere la pulizia e l'ordine pubblico all'esterno della loro attività sono costretti ad abbassare le serrande a l'una (orario di maggior afflusso.) Tale provvedimento comunale sgomenta profondamente poiché si é voluto spostare il problema del degrado da chi dovrebbe realmente contrastarlo, il Comune, agli esercenti, i quali non dovrebbero avere nessuna responsabilità su cosa fa la gente una volta uscita dal proprio locale. Per quanto riguarda poi l'ordine e la pulizia all'esterno dei propri esercizi, i commercianti pagano già fior fiore di soldi attraverso quelle che si chiamano TASSE e TASSE COMUNALI! Risulta quindi assurdo che, oltre a svolgere il proprio lavoro, gli esercenti si vedano costretti a fare gli sceriffi per conto di una Amministrazione Comunale incapace di garantire l'ordine in una così piccola città come Bologna. Rimane dunque da trovare una reale soluzione al problema degrado che coinvolge anche aree urbane in cui non sono presenti esercizi pubblici notturni (vedi Porta Galliera-Stazione) e, per farlo, é solo necessario scoprirne le cause e dare una valida alternativa ad un comportamento che lede la civile convivenza, attraverso mezzi e strumenti attualmente mancanti. Proviamo dunque ad analizzare il fenomeno degrado e a dare alcune risoluzioni:
Analisi del fenomeno:
L'Amministrazione Comunale di sinistra, che si é sempre mostrata così attenta ai bisogni sociali dei bisognosi (extracomunitari clandestini, drogati, gay, disadattati etc,) non si é accorta che la maggioranza del degrado visivo-sonoro-olfattivo, che non comprende quello delinquenziale, é dovuto da persone con basse disponibilità economiche che hanno trovato il loro habitat notturno favorevole nella Zona Universitaria: parlare in strada non costa nulla e se si hanno due soldini in tasca si acquista da bere in un negozio che costa un terzo rispetto ad un pub. Tempi addietro a Bologna esistevano circoli e centri sociali, finanziati in parte o totalmente con soldi comunali, che offrivano spazi di aggregazione ricreativa ad ingresso gratuito, dove si poteva bere spendendo poco, ed erano frequentati dalle molte persone che oggi si riversano in strada assieme ad una parte della popolazione che si é impoverita e che non frequenta più le costose discoteche (tendenza degli anni 90.) In verità, tali circoli no profit, e centri di aggregazione sociale, esistono e sono ancora oggi finanziati ma, molti di loro, fanno pagare salati biglietti d'ingresso oltre a volere i soldi per tessere che, pur essendo della stessa associazione, non vanno mai bene per accedere ad un altro circolo, o si deve sottoscrivere una tessera aggiuntiva e poi, le bevande costano come al pub o anche di più. Nei prossimi anni a venire, grazie anche alla Finanziaria 2007, aumenterà sempre di più il fenomeno da noi definito "streettismo" o "road standing"e l'Amministrazione comunale ne dovrà tener conto ripristinando i centri gratuiti di aggregazione, se non vorrà veder aumentare sempre di più le persone in strada con il relativo disturbo ai residenti e l'aumento delle spese comunali per la pulizia.
Analisi del fenomeno:
L'Amministrazione Comunale di sinistra, che si é sempre mostrata così attenta ai bisogni sociali dei bisognosi (extracomunitari clandestini, drogati, gay, disadattati etc,) non si é accorta che la maggioranza del degrado visivo-sonoro-olfattivo, che non comprende quello delinquenziale, é dovuto da persone con basse disponibilità economiche che hanno trovato il loro habitat notturno favorevole nella Zona Universitaria: parlare in strada non costa nulla e se si hanno due soldini in tasca si acquista da bere in un negozio che costa un terzo rispetto ad un pub. Tempi addietro a Bologna esistevano circoli e centri sociali, finanziati in parte o totalmente con soldi comunali, che offrivano spazi di aggregazione ricreativa ad ingresso gratuito, dove si poteva bere spendendo poco, ed erano frequentati dalle molte persone che oggi si riversano in strada assieme ad una parte della popolazione che si é impoverita e che non frequenta più le costose discoteche (tendenza degli anni 90.) In verità, tali circoli no profit, e centri di aggregazione sociale, esistono e sono ancora oggi finanziati ma, molti di loro, fanno pagare salati biglietti d'ingresso oltre a volere i soldi per tessere che, pur essendo della stessa associazione, non vanno mai bene per accedere ad un altro circolo, o si deve sottoscrivere una tessera aggiuntiva e poi, le bevande costano come al pub o anche di più. Nei prossimi anni a venire, grazie anche alla Finanziaria 2007, aumenterà sempre di più il fenomeno da noi definito "streettismo" o "road standing"e l'Amministrazione comunale ne dovrà tener conto ripristinando i centri gratuiti di aggregazione, se non vorrà veder aumentare sempre di più le persone in strada con il relativo disturbo ai residenti e l'aumento delle spese comunali per la pulizia.
Nelle foto sopra, esempi di streettismo o road standing, rifiuti alimentari e senza tetto .
Possibili risoluzioni ai singoli problemi d'inciviltà:
Il rumore notturno causato da schiamazzi, rottura di bottiglie, musica ad alto volume, sgommate etc, etc può solo essere contrastato attraverso la repressione con multe o arresti da parte delle Forze dell'ordine: il civismo va insegnato anche attraverso deterrenti pur di contrastare comportamenti che ledono la civica e pacifica convivenza.
La sporcizia dovuta a rifiuti di generi alimentari beh... se non si vuole imparare civilmente a buttare i rifiuti negli appositi contenitori bisogna ricorrere a multe ed é necessario tornare a distinguere la somministrazione dalla normale vendita. Chi é nel commercio sa che per poter gestire un esercizio di somministrazione é necessario un diploma mentre per la vendita no. La somministrazione dovrebbe essere l'unica a poter erogare bevande calde o fredde mentre i negozi dovrebbero vendere solo bevande da scaffale, se proprio non li si vuole far chiudere prima, com'era una volta. La causa dello sporco non sono i prodotti dei somministratori ma dei negozianti: avete mai visti piatti, forchette, tovaglioli di stoffa o boccali in strada?
Urina e defecazioni umane e canine possono essere solo contrastate attraverso l'installazione di toilette esterne, aree canine e multe nel caso non si rispetti l'utilizzo delle aree fisiologiche-espletative.
I barboni che dormono e bivaccano sotto i portici sono un fenomeno crescente ed é scandalosa l'indifferenza di una Amministrazione Comunale che ha speso dei milioni di euro per sistemare i romeni (molti zingari, che avevano occupato abusivamente gli stabili delle ferrovie in via Casarini) e si dimentica invece dei propri poveri. E' mai possibile che non si riesca a trovare un posto in ogni quartiere dove far dormire queste poche sparute unità di nostre persone bisognose?
Furti, spaccio di droga, rapine, molestie, etc, possono solo essere contrastate dalla Polizia, anche se ultimamente sta aumentando, pericolosamente, la voglia di farsi giustizia da soli a causa dell'inefficenza delle forze repressive e ai vari indulti e sconti di pena che rimettono in libertà i delinquenti dopo pochissimo tempo dalla cattura.
Imbrattaggi da foglietti basta creare delle bacheche, anche elettroniche (creazione di postazioni multimediali composte da grande schermo lcd, tastiera e pc dove poter immettere i propri annunci visibili in tutte le postazioni e da casa tramite internet) e multe ai trasgressori.
Imbrattaggio dei muri da scritte a bomboletta si può contrastare solo attraverso la repressione arresti e multe: tutta Bologna ormai é reputata, da una minoranza, un grande foglio su cui poter scrivere senza tenere conto degli ingenti danni economici che si provocano ai proprietari degli immobili. Certe scritte sono poi purtroppo solo esibizionismo immotivato di qualche figlio di papà che deve fare il trasgressivo, mentre solo poche sono espressioni artistiche che cercano uno sfogo al quale bisogna provvedere con appositi pannelli semovibili, mostre e concorsi annuali.
Possibili risoluzioni ai singoli problemi d'inciviltà:
Il rumore notturno causato da schiamazzi, rottura di bottiglie, musica ad alto volume, sgommate etc, etc può solo essere contrastato attraverso la repressione con multe o arresti da parte delle Forze dell'ordine: il civismo va insegnato anche attraverso deterrenti pur di contrastare comportamenti che ledono la civica e pacifica convivenza.
La sporcizia dovuta a rifiuti di generi alimentari beh... se non si vuole imparare civilmente a buttare i rifiuti negli appositi contenitori bisogna ricorrere a multe ed é necessario tornare a distinguere la somministrazione dalla normale vendita. Chi é nel commercio sa che per poter gestire un esercizio di somministrazione é necessario un diploma mentre per la vendita no. La somministrazione dovrebbe essere l'unica a poter erogare bevande calde o fredde mentre i negozi dovrebbero vendere solo bevande da scaffale, se proprio non li si vuole far chiudere prima, com'era una volta. La causa dello sporco non sono i prodotti dei somministratori ma dei negozianti: avete mai visti piatti, forchette, tovaglioli di stoffa o boccali in strada?
Urina e defecazioni umane e canine possono essere solo contrastate attraverso l'installazione di toilette esterne, aree canine e multe nel caso non si rispetti l'utilizzo delle aree fisiologiche-espletative.
I barboni che dormono e bivaccano sotto i portici sono un fenomeno crescente ed é scandalosa l'indifferenza di una Amministrazione Comunale che ha speso dei milioni di euro per sistemare i romeni (molti zingari, che avevano occupato abusivamente gli stabili delle ferrovie in via Casarini) e si dimentica invece dei propri poveri. E' mai possibile che non si riesca a trovare un posto in ogni quartiere dove far dormire queste poche sparute unità di nostre persone bisognose?
Furti, spaccio di droga, rapine, molestie, etc, possono solo essere contrastate dalla Polizia, anche se ultimamente sta aumentando, pericolosamente, la voglia di farsi giustizia da soli a causa dell'inefficenza delle forze repressive e ai vari indulti e sconti di pena che rimettono in libertà i delinquenti dopo pochissimo tempo dalla cattura.
Imbrattaggi da foglietti basta creare delle bacheche, anche elettroniche (creazione di postazioni multimediali composte da grande schermo lcd, tastiera e pc dove poter immettere i propri annunci visibili in tutte le postazioni e da casa tramite internet) e multe ai trasgressori.
Imbrattaggio dei muri da scritte a bomboletta si può contrastare solo attraverso la repressione arresti e multe: tutta Bologna ormai é reputata, da una minoranza, un grande foglio su cui poter scrivere senza tenere conto degli ingenti danni economici che si provocano ai proprietari degli immobili. Certe scritte sono poi purtroppo solo esibizionismo immotivato di qualche figlio di papà che deve fare il trasgressivo, mentre solo poche sono espressioni artistiche che cercano uno sfogo al quale bisogna provvedere con appositi pannelli semovibili, mostre e concorsi annuali.
Conclusioni
Capito il fenomeno da cui nasce lo streettismo o road standing risulta poi, dall'elenco delle risoluzioni possibili, che in stragrande maggioranza il problema del degrado é dovuto a comportamenti incivili che non vengono corretti, attraverso normali richiami e sanzioni, dall'Amministrazione Comunale quindi che colpa hanno i negozianti? L'unica colpa degli esercenti é quella di pagare le tasse a chi non é in grado di offrire loro ordine e pulizia e se non fosse per i tanti ritrovi aperti la notte questa città sarebbe solo un ricettacolo di delinquenti.
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venerdì, ottobre 13, 2006
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10-10-2006 nasce il Veleno del Popolo, un blog a carattere Plurivisionista, incentrato sul dare voce al veleno che serpeggia fra il popolo bolognese senza filtri. Il pensiero Plurivisionista non é ne di destra, ne di sinistra, ne di centro, ma é una libera corrente di pensiero a 360 gradi che integra in se tutti i pensieri frammentari delle correnti politiche e appartiene quindi a tutti gli Uomini Liberi.
I nostri articoli nascono dal malcontento che raccogliamo tra la comune gente il quale viene commentato e meglio approfondito dalla nostra redazione. Ci scusiamo per eventuali errori grammaticali o di stesura, ma il nostro staff é composto da persone comuni e non professioniste.
Grazie per averci visitato e buona lettura.
La Redazione del Veleno del Popolo (X)
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