Entrando in molti circoli e centri sociali di Bologna ci si stupisce di come tutti possano tranquillamente fumare sigarette o spinelli, al chiuso, nonostante i tanti cartelli di divieto affissi dalla direzione. La legge sul fumo è entrata in vigore ormai dal lontano Gennaio 2005 ma in certi locali di aggregazione giovanile, il più delle volte finanziati con soldi comunali, sembrano non essersene accorti: in alcune serate, si è costretti ad uscire all'aperto per riprendersi un po’ dagli eccessivi fumi di tabacco, Cannabis (droga leggera) o entrambi. Ciò che accade sotto gli occhi di tutti, se consideriamo che in questi luoghi si tengono manifestazioni in grado di attirare migliaia di persone, tra le quali i nostri figli, è estremamente grave e non ci si spiega perché solo gli esercizi privati (pub, discoteche, etc) siano tenuti a rispettare la legge sul fumo e la droga. Oggi la nostra Amministrazione comunale vuole eliminare dal centro storico il fenomeno del road standing, facendo chiudere prima i locali privati solo perché i loro clienti fumatori, godendosi la sigaretta all’esterno dell'esercizio, sono diventati un rumoroso polo di aggregazione stradale mentre, sempre la nostra Amministrazione, non impone il rispetto delle regole in altri locali sopra citati. Questa imparzialità è un grave atto di discriminazione nei confronti dei gestori privati ai quali non viene usata nessuna tolleranza, nonostante versino molti più soldi in tasse dei circoli. Non si comprende perché a Bologna la legge non sia uguale per tutti e si creino agevolazioni per alcuni e ostacoli per altri. Nella speranza che la legge diventi uguale per tutti, ci auguriamo che si possa porre presto rimedio al fastidioso problema del fumo nei ritrovi sociali, dotandoli, almeno, di efficaci impianti di aspirazione e depurazione.
Voci raccolte dal Popolo e commentate dalla:
Redazione del Veleno del Popolo (X)
lunedì, ottobre 23, 2006
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