E’ di ieri la folle esternazione di Luca Carboni che asserisce: “a Bologna il degrado non esiste.” Certo, una persona ricca come lui probabilmente ha tutt’un’altra ottica rispetto al comune cittadino che ha acceso un mutuo trentennale per acquistare casa e che dopo aver fatto i salti mortali per trovare i soldi per rifare la facciata del condominio se lo vede serigrafato il giorno seguente alla fine dei lavori da un balordo. Magari il caro Luca al mattino dorme e così gli schiamazzi fino all’alba non lo toccano come ad un operaio che alle 8 deve essere in fonderia. Un ricco e un povero possono vivere entrambi nel letame, ma mentre il povero è costretto a nuotarvi dentro il ricco ci naviga sopra con la sua barca. Il nostro amato cantante si faccia un giro per via Valdonica (foto2,) dove c’è il Museo Ebraico, e li aspiri, aspiri, aspiri pure a pieni polmoni la puzza acre di urina e già che c’è, si guardi anche quest’arte tanto sublime dei grafomani (foto in alto e 1 2 3), magari poi ci dice dove abita e, visto che gli piacciono tanto le scritte sui muri, passiamo a fargliene qualcuna, ragliando, da bravi stonati, le sue canzoni fino all’alba, magari tenendolo sveglio tutta notte quando si deve alzare presto lui. A nostro avviso farebbe meglio ad usare la bocca solo per cantare perché i casi sono 3: ha due belle fettone di prosciutto sugli occhi, si è bruciato il cervello da giovane, qualcuno lo ha pagato per mentire ai cittadini straincazzati neri per una città che è diventata una fogna, una lavagna su cui tutti gl’idioti possono scrivere demenzialità e un polo di aggregazione per una minoranza stra-maleducata! Caro Luca repijate, perché nelle atre città ci andiamo anche noi e la differenza la notiamo subito, come la notano i turisti malcapitati ormai per una ignota ragione a Bologna. Per notare poi che la nostra città è obbrobriosamente decaduta basta fare solo pochi chilometri e recarsi nella vicina Modena che, nonostante sia amministrata dai Rossi, non è così schifosamente degradata. Se poi ci si sposta a Roma, in centro, non c’è una sozzeria peggiore come invece afferma il nostro concittadino Carboni: davanti al Pantheon sono presenti sempre i netturbini e se comunque Bologna avesse i turisti di Roma, amministrati come siamo oggi, saremmo ricoperti di rifiuti.
Il degrado a Bologna c’è ma l’importante sarebbe che questa nostra attuale Giunta analizzasse meglio il problema al fine di risolverlo. Quando vediamo dei giovani che bivaccano seduti in Piazza Verdi, é degrado o l’esatto opposto? Ebbene l’unico fattore che determina la differenza è l’educazione di chi siede in quel luogo. Se si bivacca moderando la voce dopo una certa ora, se si usano i cestini per i rifiuti, se si raccolgono gli escrementi dei propri animali, se non si urina contro le pareti, se non si sbombolettano portoni, muri e veicoli e se non si ostruiscono le sedi stradali o i portici è antidegrado, se no è degrado. Non si può impedire alle persone di bere per strada, ne tanto meno caricare di incombenze e responsabilità non proprie i gestori dei locali. Che colpa ne ha un gestore se si formano delle maleducate folle davanti al suo locale? Perché si deve fare carico lui, a sue spese, di rieducare i cittadini, quando paghiamo fior fiore di stipendi ai vigili (1700 euro mensili) proprio per questo? La Polizia Municipale dovrebbe garantire l’ordine e la sicurezza cittadina coordinandosi con le Forze dell’Ordine Statali. Vogliamo spiegarci meglio. Se un cittadino chiama i vigili perché le persone davanti ad un locale ostruiscono la sede stradale impedendone la circolazione devono intervenire e non dire un: -non possiamo fare niente!- Gli agenti devono arrivare sul luogo e sollecitare a mezzo megafono di far passare i veicoli senza però multare il gestore che non ha nessuna colpa. Se dopo ripetuti richiami i maleducati non si spostano, i vigili devono far intervenire la Celere con gl’idranti, perché se non si comprendono i civili richiami all’educazione con le buone, una doccia fredda è civicamente propedeutica. Così facendo siamo certi che già dalla seconda volta, quando un automobilista suona educatamente il claxon lo lasciano passare e così il degrado cessa e si passa ad una situazione di una città sì altamente vitale ma rispettosa delle altrui libertà. Un’uniforme deve tornare ad essere civicamente rispettata come in tutti gli altri Paesi, se no è l’anarchia! Un vigile che chiede gentilmente a un cittadino di raccogliere la propria bottiglietta vuota, o gli escrementi del proprio cane, e di buttarla nel cestino non deve essere deriso o malmenato, ma assecondato.
Lotta al degrado significa anche comprendere le esigenze dei cittadini: se mancano dei gabinetti pubblici gratuiti è normale che poi si usino i muri; se gli attuali cestini per rifiuti con tre bottigliette sono pieni, e nessuno li vuota, non ci si può meravigliare di stare a Napoli; se la Zona Universitaria verrà chiusa e se non saranno promossi eventi culturali e ricreativi nel centro atti ad attirare persone, sarà inevitabile la desertificazione di tali aree cittadine dove farà da padrona la delinquenza e i negozi chiuderanno; se non s’incentiverà il nostro commercio, ma solo quello extracomunitario, perderemo un’importantissimo patrimonio storico culturale cittadino ottenendo anche peggiori servizi; se una minoranza cittadina non verrà rieducata continueremo ad assistere ad atti di incivile degrado attraverso i quali, tali ignobili personaggi, ricatteranno sempre l’Amministrazione Comunale per ottenere locali dove fare i loro comodi ottenendo anche sovvenzioni economiche pubbliche per poi offrire solo inutili luoghi di aggregazione altamente degradati a noi e ai nostri figli. Caro Luca dicci dove abiti che ti mandiamo un bel paio di occhiali da vista, forse ne hai bisogno.
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Voci raccolte dal Popolo, scritte e commentate dalla:
Redazione del Veleno del Popolo (X)
mercoledì, aprile 18, 2007
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