Crash, collettivi, centri sociali occupati, tutte parole
straodiate dalla maggioranza dei bolognesi tutti
(rossi e non rossi.) E’ di oggi la polemica sollevata dal
Sindaco Sergio Cofferati che in una nota riprende il
Questore e il Prefetto per aver lasciato fare tutto quello che volevano
(occupazione illegale sotto il naso inclusa) ai manifestanti del
Crash Sabato scorso. Come dare torto a
Cofferati: già da troppi anni a Bologna non comandano i Bolognesi, attraverso i propri eletti, ma una minoranza composta dai ragazzi dei collettivi rossi
appoggiati dall’estrema Sinistra. Le regole esistono per tutti, ma non per questa fazione politica (PRC e Verdi) che può manifestare quando vuole senza autorizzazione e occupare impunemente uno stabile sotto gli occhi del Questore, violando la proprietà privata.
Noi cittadini (comunisti inclusi) ci domandiamo perché
a Bologna la Legge non conta più e se non esiste, lo Stato viene a mancare, quindi, viene spontaneo pensare che
siamo in un regime dittatoriale dei collettivi o in un stato anarchico. Per quale ragione questi signori del
Crash, e non Crash, si possono permettere di manifestare senza autorizzazione
rompendo le palle ai veri COMUNISTI, quelli che il giorno dopo
si devono alzare alle 7 :00, volenti o nolenti, per guadagnarsi la pagnotta e vedersene portare via anche una parte per spese extra di ordine pubblico, pulizia e sostegni economici indirizzati
proprio a chi ha deciso di non far dormire chi è veramente un
proletario lavoratore? Per quale ragione, a sentire
il rappresentante del TPO, i Bolognesi dovrebbero
trasferirsi sui colli se vogliono dormire? Non tutti hanno i soldi che ha lui per farlo e comunque
vada lui e il suo ciarpame umano (il più neanche di Bologna) a vivere in mezzo ad un campo con i maiali e chissà che non impari le regole della civiltà da questi simpatici animali. Il Sindaco, come rappresentante eletto dalla maggioranza cittadina, e non dalla minoranza dei collettivi,
questa volta ha pienamente ragione: le regole vanno fatte rispettare e chi deve farlo sono gli organi di Polizia e la Magistratura che deve cominciare a infliggere pene severe a certe
minoranze dittatoriali e sovversive. Dove sta scritto che in Italia è un diritto avere un centro sociale?
Cofferati sbaglia però nel voler aprire delle trattative con il Crash, o con qualsiasi altro nome, perché per avere le sovvenzioni come associazioni no profit esiste già una strada legale amministrativa comunale ben prestabilita e quindi, quelli dei collettivi si mettano in fila
e rispettino le altre associazioni che attendono sovvenzioni e posti prima di loro.
Basta con questo modo da terroni di occupare per scavalcare sempre tutto e tutti; è ora che Bologna torni ai Bolognesi e al rispetto delle regole com’era un tempo.
No ai centri sociali illegali; no a chi manifesta senza autorizzazione; no a chi riduce la città ad una latrina. LA VERA ROVINA DEI CENTRI SOCIALI GIOVANILI SONO PROPRIO QUELLI CHE OGGI GRIDANO: “LIBERIAMO GLI SPAZI, RIPRENDIAMOCELI.“ CHE CAZZO DEVONO RIPRENDERE? A Bologna ci sono un’infinità di locali per i giovani e alcuni ci costano anche fior fiore di soldini a noi contribuenti.
Se ai tanti di giù non vanno bene i locali esistenti,
se ne tornino a pascolare le pecore al paesello e dopo un mese cambieranno idea sul non ci sono gli spazi per i giovani a Bologna! Questi cavolo di centri sociali occupati
sono solo una sola per spillarci soldi: SVEGLIATEVI COGLIONI CHE ANDATE A MANIFESTARE CON LORO. Se avete un briciolo di testa sappiate che
così manifestando rovinate l’immagine dei centri sociali veri, quelli proprio che dite che mancano:
SIETE VOI, CON LE VOSTRE AZIONI, AD IMPEDIRE AI SANI CENTRI SOCIALI DI SORGERE, NON COFFERATI. Ribadiamo, e ribadiremo fino alla nausea, che, questa volta, il Sindaco ha ragione, e ha perfettamente ragione anche quando afferma
che chi dovrebbe far rispettare le regole non fa’ il proprio lavoro (Prefettura, Questura, Magistratura.) In Italia, e non solo a Bologna, purtroppo
gl’ingranaggi del Sistema si sono rotti e viene a mancare
il collegamento tra leggi e il loro rispetto e così nella nostra città, le libertà di pochi (2-3000 centrosocialoidi) ledono la LIBERTA' della maggioranza (470 000 cittadini.)Dal momento che è in pericolo l’entità dello Stato stesso (niente leggi, niente Stato) dovrebbe intervenire, a nostro avviso, l’organo presupposto a ripristinare l’Ordine nel Paese (Esercito)
sempre che la politica non riesca a sanare tale pericoloso asincronismo istituzionale.Voci di Popolo raccolte e commentate dalla:Redazione del Veleno del Popolo (X)