venerdì, gennaio 25, 2008

GOVERNO PRODI: LA CADUTA DI UNA DITTATURA!

Finalmente il PEGGIOR GOVERNO della Repubblica Italiana è caduto! La gioia di molti Italiani si è espressa in modo inaspettato con festeggiamenti sul modello di quelli di quando l’Italia ha vinto i Mondiali di calcio ed è così che sono apparsi i tricolori ai balconi e i giri in auto con bandiere di ogni tipo fuori dai finestrini, i colpi di claxon e gli slogan antiprodiani non si sono certo elemosinati in tutta la Penisola. 24 01 2008… questa data dovrebbe passare alla storia come quella della seconda Liberazione d’Italia. Dopo la liberazione dalla dittatura del Nazismo del 1945, ieri la liberazione dalla dittatura di Prodi: non ci dimenticheremo mai come l’attuale PD, è la sua coalizione, ha dichiarato in modo dittatoriale, attraverso la voce del mortadellone, di aver vinto le elezioni ancor prima che lo spoglio dei voti fosse concluso. Poi decreti su decreti scavalcando il voto parlamentare (agire tipico dei dittatori.) E ancora tasse su tasse che hanno messo in ginocchio il Popolo ed infine oggi abbiamo l’Italia ad un passo dal fallimento economico grazie alle politiche economiche errate dell’ex Governo di Centro-Sinistra. Bene, ora che Prodi ha fatto tutto quello che di sporco e antipopolare c’era da fare per mettere un cerotto allo scafo della carretta Italia, ridotta ad un colabrodo da una classe dirigente politica immorale, si può tranquillamente ritirare, contento di aver fatto bene il proprio lavoro. Dopo 5 anni di Governo Berlusconi, dove le tasse erano rimaste ferme, c’era bisogno di qualcuno che rimpinguasse le casse dello Stato anche di quegli anni persi e poi certe leggi contro gli operai (vedi tfr e pensioni,) era giustamente meglio farle fare alla Sinistra così gli operai sono stati buoni, ed ora? Beh, dopo il bastone speriamo che chiunque vada al timone del Paese ci dia una carotina se no la gente scoppia e ci auguriamo che si riesca a cambiare la direzione di marcia economica dell’Italia perché stiamo pericolosamente andando verso un crack simile a quello Argentino.
La redazione del Veleno del Popolo (X)

mercoledì, gennaio 16, 2008

VATICANO ALLA DERIVA

La rinuncia del Papa Benedetto XVI alla visita all’Università la Sapienza, prevista per il 17 Gennaio a Roma, è un grave segnale di come il Vaticano, e il suo massimo rappresentante, non sono in grado di rimanere al passo con l'odierno tessuto socio-politico Italiano e Mondiale. Con la revoca della visita, a causa delle molteplici contestazioni da parte di alcuni insegnanti, e collettivi universitari di sinistra, Ratzinger ha dimostrato l’incapacità di raffrontarsi con il panorama socio-ideologico dei nostri tempi: il suo predecessore Wojtyla non avrebbe mai rinunciato, accogliendo la sfida e dimostrando che il massimo rappresentante terreno di Cristo Re predilige sedere in mezzo a chi lo contesta e non tra coloro che già lo amano. Per quanto noi del Veleno del Popolo non amiamo i collettivi rossi poiché estremisti, ottusi e deleteri per la Nazione, riteniamo, in questo caso, che il semplice contestare sia sinonimo di altissima Democrazia e l’accettare contestazioni sia un atto di altissimo Liberalismo. Troviamo dunque fuori coro e faziosamente strumentali tutti i commenti dei politici che sembrano aver perso il lume della ragione e della politica. A nostro avviso, il Papa doveva comunque andare all’incontro fissato per il 17 tanto più che lo Stato Italiano aveva garantito per la sua personale sicurezza. La rinuncia, è dunque da interpretare come un atto di non adeguatezza al moderno dialogo da parte del Vaticano che, con tale atto, sembra solo cercare di screditare agli occhi di tutti i collettivi di sinistra e a fare da cassa di risonanza troviamo accodati tutti i maggior partiti politici Italiani. Questo ennesimo tentativo di rovinare la reputazione al vetusto e sorpassato pensiero politico Comunista, nella speranza di convincere i pochi “Rossi” rimasti in Italia ad abbandonare la propria ideologia, porta solo ad un maggior radicamento della stessa. Chi è veramente Rosso convinto lo diventerà sempre di più perché, attaccato, troverà una ragione per tenere in vita un pensiero ormai logoro e anacronistico che reputerà sua unica ancora di salvezza. Le soluzioni per il Futuro sono quelle di proporre modelli validi alternativi e non quello di criminalizzare ideali politici ormai morti e sepolti. Per quanto riguarda le sorti future Vaticane prevediamo che sul Trono di Pietro si siederà un Papa sposato, un ministro cacciato e criticato un tempo, ma poi riabilitato dalla Santa Sede pur di stare al passo coi tempi, ma questo sarà l’ultimo dei Papi.

La redazione del Veleno del Popolo (X)