venerdì, dicembre 29, 2006

BENTORNATA MADONNINA

C’eravamo già abituati alla misteriosa scomparsa della Madonnina del ponte ferroviario in via Massarenti quando ad un tratto, dopo una lunga assenza di diversi anni, eccola riapparire completamente restaurata. Chi di noi Bolognesi non si ricorda il clamore sollevato alla fine degli anni Novanta da questa statuetta? Noi tutti, attratti dalla miracolosa lacrimazione di sangue, creammo un pauroso ingorgo stradale in via Massarenti a causa della nostra curiosità. Beh in questi giorni, dopo anni di assenza, la statuetta è tornata al suo posto; e dire che qualcuno aveva malignato dicendo che era scappata perché presa di mira dagl’irrispettosi writters. ;-) Writters o non, miracolo della lacrimazione o scherzo goliardico, noi del quartiere siamo contenti sia tornata la famosa Madonna e, assieme a Lei, anche un ponte tutto nuovo e momentaneamente intoso da scritte: speriamo che gli scrittaroli risparmino almeno questa sacra statuetta …mah?

Foto sopra: ecco come si presentava il ponte nel 2005.

Voci raccolte dal Popolo, scritte e commentate dalla:
Redazione del Veleno del Popolo (X)

mercoledì, dicembre 13, 2006

SALA BORSA ADDIO!

Gli esercizi privati all’interno della Sala Borsa stanno per chiudere i battenti ed è iniziata la grande svendita dei libri e la grande preoccupazione dei 44 dipendenti che saranno messi in mobilità dal 6 Gennaio. Dai media non si comprende bene la motivazione del mancato rinnovo delle autorizzazioni da parte del Comune: sembra che il proprietario degli esercizi, Stefano Bellentani, sia stato inadempiente nei riguardi contrattuali, e di qui, la decisione di sfratto da parte dell’Amministrazione Comunale. Beh, certo, erano anni che il centrosinistra bolognese attendeva anche un piccolo appiglio per poter denigrare l’operato in Sala Borsa della ex Amministrazione di centrodestra e così, si sono finalmente sfogati. La saggia decisione dell’ex Giunta Guazzaloca, di affittare ai commercianti privati gli spazi inutilizzati, per fare cassa e sopperire così alle spese della struttura pubblica Sala Borsa, è stata definita dai demo-comunisti bolognesi una scelta motivata solo da interessi personali priva di ogni utilità. Il Popolo bolognese, stanco dei continui e inutili veleni rossi denigratori, non può che prendere le difese dell’ex Giunta Guazzaloca. Con la decisione di affittare ha cercato di abbattere i costi di gestione e se, attualmente, qualcosa non ha funzionato è colpa dell’imprenditore o di questa Giunta e non delle lungimiranti ottime scelte amministrative di Guazzaloca. Certo, ad una sinistra abituata ad amministrare a suon di tasse può sembrare strano il fare cassa attraverso gli esercizi privati, ma quello che conta è non mettere sempre le mani in tasca ai cittadini: Guazzaloca non ha aumentato l’Ici e l’Irpef come invece pensa di fare Cofferati dal 2007. Dal momento che il nome del nostro Blog è eloquente, vogliamo sputare ulteriore veleno popolare e così, proviamo a pronosticare la possibile evoluzione della vicenda: ecco che intravediamo i 44 dipendenti salvati da uno slancio di buonismo della sinistra affittando a una possibile CAMST la ristorazione e la libreria ad un’altra possibile Feltrinelli o Coop Libri, d'altronde si sa…
i comunisti sono dalla parte dei lavoratori, non del profitto.

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Redazione del Veleno del Popolo (X)

sabato, dicembre 09, 2006

UNA NUOVA MODA STA INVADENDO LA CITTA’

E’ da qualche mese che passeggiando per Piazza Maggiore ci s’imbatte in strani figuri umani che sembrano entrati in simbiosi con il loro Pc portatile, tanto da utilizzarlo anche quando sono in strada. Per i più dei Bolognesi, non ancora contaminati da questo nuovo virus cibernetico, risulta strano comprendere questo nuovo fenomeno: c’è chi sorride, chi scuote le spalle e chi perplesso e incuriosito si domanda cosa facciano questi cyber city. Beh, è vero… Bologna trova sempre, e rapidamente, il modo di stupire i propri abitanti adottando o creando nuovi fenomeni sociali e così, dal road standing davanti ai locali, così intenso da bloccare inesorabilmente la circolazione stradale, siamo passati al cyber road standing, persone che singolarmente o in gruppo consultano freneticamente il loro portatile seduti per terra, sui gradini o le panchine cittadine. Ma questi nuovi personaggi sono veramente affetti da uno qualche strano nuovo virus, oppure vi è una ragione ben precisa al loro utilizzo informatico stradale? Riproponendoci presto di intervistare uno di questi nuovi figuri, noi della redazione azzardiamo solo un’ipotesi: che si sia diffuso anche a Bologna il navigare a scrocco in internet utilizzando le nuove reti wireless? In altri paesi è già da tempo che gli haker, e non, sfruttano le connessioni internet via etere per navigare gratis, tanto che vengono indicati con grafiti murali le zone di maggior campo e lì, ecco apparire i famosi cyber city armati di portatile. Non avendo ancora una reale risposta da offrire ai nostri lettori, continueremo a studiare il fenomeno e chissa… tra un po’ di tempo avremo svelato l’arcano e trasferiremo anche noi la nostra redazione nel cortile del Palazzo Comunale (vedi foto iniziale.)

Ed ecco che dando la solita sbirciatina al nuovo settimanale d'informazione su Bologna "La Stefani" abbiamo trovato la risposta...
http://www.lastefani.it/settimanale/article.php?directory=061214&block=2&id=1 linkatevi qui per approfondire l'argomento.

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Redazione del Veleno del Popolo (X)

mercoledì, dicembre 06, 2006

A BOLOGNA LA DEMOCRAZIA NON E' DI CASA

Sabato 2 Dicembre, mentre a Roma due milioni di Italiani invadevano la Capitale per esternare la loro disapprovazione a una vampiresca finanziaria prodiana, a Bologna, un regolare e democratico partito politico, Forza Nuova, ha cercato, in piccolo, di manifestare il medesimo dissenso scendendo in piazza e qui, ha subito la solita dittatura impositiva e censoria dei collettivi di sinistra bolognesi: sono subito volati insulti minacce e vetusti sessantennali slogan antifascisti fuori proposito. Tra le due fazioni politiche si sono intrapposte poi le Forze dell’Ordine le quali, nel cercare di difendere lo svolgimento DEMOCRATICO di una regolare e autorizzata manifestazione, nella colluttazione fisica con i “bravi ragazzi” dei collettivi di sinistra, hanno riportato un poliziotto ferito al viso. Il Popolo bolognese non ne può più di questa minoranza comunista che si riempie la bocca di slogan contro la dittatura fascista e poi si comporta in modo Stalinnazista schiacciando in modo violento e antidemocratico ogni pensiero che non sia il loro. Sono sessantenni che in Italia c’è la Democrazia: è mai possibile che questa minoranza rossa non abbia ancora capito le regole civili di convivenza politica che contraddistinguono le democrazie? Certo, certo, Forza Nuova si sa che è di estrema destra e che si rifà goliardicamente al Nazismo, ma, se gli è stata concessa la regolare associazione partitica da parte dello Stato, ha tutti i diritti di esprimersi pubblicamente. In democrazia è il Popolo tutto che giudica i partiti attraverso le votazioni e non una sparuta minoranza attraverso azioni violente, intimidatorie o ostruzioniste tipiche delle dittature. Con quest’ultimo assalto dei compagni estremisti bolognesi è già la seconda volta, quest’anno, che viene impedito a dei regolari partiti politici di manifestare: ricordiamo che a Fiamma Tricolore è stata scandalosamente negata la piazza in piena campagna elettorale per evitare proprio i possibili assalti da parte dei collettivi rossi. Quando questi antidemocratici personaggi gridano, o attaccano striscioni con scritto: “fuori i Fascisti da Bologna” cosa devono intendere i Bolognesi? Beh, ci sa che il Popolo intenda buttare fuori chi si comporta in modo dittatoriale, cioè proprio quelli che gridano slogan antifascisti, dato il loro comportamento antisociale e sovversivo nei riguardi delle regole democratiche dello Stato sovrano. Viene poi spontanea una considerazione alla loro richiesta di cacciare i Fascisti: dove li andiamo a trovare, oggi, a distanza di 67 anni dalla fine del Partito Fascista? E’ storicamente risaputo che il vero periodo Fascita terminò nel 1939 quando Mussolini, per scongiurare il peggio per la Nazione, si alleò con Hitler: da quel periodo in poi si può solo parlare di Nazismo perché il comando dell’Italia fu gradualmente tolto al Duce dal suo alleato e il pensiero Fascista, dal 1943, fu completamente sostituito da quello Nazista. Si, è vero che nel Dopo Guerra, instaurata la Democrazia nel nostro Paese, alcuni partiti hanno cercato di rifondare il PNF ma nessuno c’è mai riuscito, quindi, si può affermare che oggi, in Italia, i Fascisti Mussoliniani non esistono più da 67 lunghissimi anni.
In merito a questo accanirsi ancora odiernamente contro i Fascisti, noi del Veleno del Popolo abbiamo deciso di intervistare 30 persone che hanno vissuto il Ventennio e che attualmente si dichiarano Comuniste e siamo rimasti esterrefatti dalle loro risposte: un 70% dichiara che ci vorrebbe un Mussolini anche oggi e che prima di commettere i gravi errori strategico-militari, alleandosi con i Nazisti, e mandando a morire gli Italiani in guerre inutili, era da loro osannato per le sue opere sociali. Un 20% esterna un dissenso motivato solo da casi personali, ma in generale non si lamenta del Ventennio e un 10% è antifascista perché ha subito perdite umane dirette a seguito di rappresaglie o perché era contrario a Mussolini anche allora. Una volta rotto il ghiaccio, queste persone, oggi anziane, oltre a rispondere alle nostre domande, ci hanno raccontato fatti da farci rabbrividire sul Dopo Guerra e abbiamo notato in loro come un liberarsi da un pluri-decennale peso sulla coscienza, un peso dovuto al non poter rivelare le verità storiche per paura di possibili rappresaglie.
A questo punto ci chiediamo contro chi e cosa gridano i loro slogan questi collettivi comunisti, dal momento che chi ha vissuto realmente il Fascismo, e oggi vota Comunista, non lo disprezza in tutto il suo operato; forse gridano per cacciare dei fantasmi ed è per questo che ci siamo chiesti se a Bologna sono rimaste almeno delle tracce visibili in grado di evocare tali eteree presenze e così, armati di macchina fotografica, ci siamo sguinzagliati per la città e la provincia ed ecco cosa abbiamo scovato.
ECCO IL PRIMO FANTASMA:

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Nella foto 1, tratta da: "Bologna in camicia nera libro allegato al Resto del Carlino," vediamo come si presentava il Sacrario ai Caduti per il Fascismo all’interno della Certosa monumentale di Bologna, mentre nella foto 2 notiamo come ogni traccia Fascista sia stata a oggi meticolosamente cancellata (foto 2 inviata da un ns. collaboratore M.M.)

SECONDO FANTASMA:

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1) Palazzo GIL via Indipendenza 2) Via indipendenza stesso punto ma non c'é più.
TERZO FANTASMA:


Nella foto: sfilata di giovani balilla in via Irnerio

e navigate sulla time line dagli anni 1920 agli anni 1945

ALTRI ESEMPI DI FANTASMI:

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1) Maternità via Zanolini 2) Palazzo giallo del Ventennio Via Zanolini 3) Traumatologico INAIL Via Boldrini voluto da Mussolini per curare i lavoratori che s'infortunavano (testimonianza raccolta durante un'intervista) 4) Camera confederale del lavoro, non abbiamo documenti in merito ma lo stile sembra quello Fascista 5) Arco in Piazza dei martiri, nel cerchietto di destra s'intravvede un fascio che é stato cancellato male, sempre su altri palazzi della medesima piazza si notano scritte cancellate arrecanti la dicitura: ANNO .... 6) Ingresso ex Mercato Ortofrutticolo 7) Palazzo attuale sede del Museo Medievale in via Manzoni ex Casa del Fascio di Bologna (testimonianza raccolta durante un'intervista) 8) Targa affissa a Porta Galliera in cui compare il nome di Benito Mussolini 9) Targa affissa all'interno della Sala Borsa (lettura quotidiani) dove si nota palesemente in basso a dx la parola Fascista anche se cancellata 10) Arco Ospedale Sant Orsola scritta risalente al 1933 e anche qui il cerchio a sx é stato cancellato 11) e 12) Stadio Comunale innaugurato dal Duce 13) Ex sede INA Via Gramsci, si legge ancora EF XV 14) e 15) Questura di Bologna, Aquile e rilievi dell'epoca Fascista 16) Ponte di Via Libia 17) Vecchio locomotore del 1922. 18) Assonometria Villaggio della Rivoluzione Fascista (resti in via Irma Bandiera.) 19) Ex palazzo del gas via Marconi. La lista dei fantasmi del Fascimo potrebbe ancora proseguire ma, per ora, ci fermiamo qui, ricordando che vi sono vecchi quartieri popolari come la Cirenaica costruiti all'Epoca, scuole, chiese, dopo lavori ferrovari, sedi universitarie ospedali e svariati palazzi di edilizia pubblica sparsi in tutta la città ancora visibili, ma di Fascisti... per ora solo i loro fantasmi che si aggirano attorno alle costruzioni.
FANTASMI DI PROVINCIA:

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1) Palazzo sulla strada che porta a Budrio dalla San Vitale. A dx e a sx in alto ci sono due scritte: sx (Disciplina, concordia lavoro per la potenza della Patria) e dx (i Popoli che abbandonano la terra sono condannati alla decadenza) due frasi ancora oggi altamente attuali e vere 2 Motto Fascista sullo stadio di Budrio 3) Motto su caseggiato di Medicina: vivere significa avanzare. (foto di M.M) Grazie a queste scritte sui muri abbiamo appreso che i primi writters monelli furono i Fascisti;-). 4) Medicina Parco Rimembranza cippo alzabandiera e Casa dei Bambini Ludovico Calza (attualmente il cippo non esiste più.) (foto inviata Dario C. Medicina.)
Dopo ore e ore passate a setacciare la città alla ricerca di Fascisti kattivi da scacciare, pensavamo di averne trovato uno ma alla fine ci siamo accorti di essere solo incappati in una locandina pubblicitaria cinematografica (vedi sotto) e di Fascisti Mussoliniani neanche l'ombra: che i pochi rimasti si siano trasferiti veramente su Marte? Scherzi a parte, ci auguriamo che si possa giungere presto, a Bologna, ad una reale e rispettosa Democrazia dove ogni partito regolarmente legittimato dalla Stato possa liberamente esprimersi.


Voci raccolte dal Popolo, scritte e commentate dalla:
Redazione del Veleno del Popolo (X)

mercoledì, novembre 29, 2006

SAN PETRONIO E IL TEMPO SOLARE

Un nostro lettore (Marco G.) ci ha scritto per accusarci, in modo scherzoso, di essere dei pessimisti cronici perché ci occupiamo solo di fatti negativi inerenti la nostra città. Noi della redazione né abbiamo preso atto e così, da oggi, introdurremo anche articoli che risaltano le bellezze della nostra amatissima Bologna, così amata da denunciare attraverso i nostri articoli ogni mal funzionamento o mal costume atto a deturpare le sue splendide qualità. In questo articolo ci occuperemo della basilica di San Petronio e più precisamente della sua stupenda meridiana.

Da più di 350 anni, la basilica di San Petronio a Bologna è custode di un perfetto strumento che misura il tempo attraverso il Sole: la meridiana ideata da Giovanni Domenico Cassini nel 1655 e portata a termine nel 1669. Tale meraviglia architettonico-scientifica è unica al Mondo per precisione e dimensione e grazie all’ingegno Cassiniano, ancora oggi, noi Bolognesi possiamo rimettere in punto perfettamente i nostri orologi. Ogni giorno, a mezzodì, e tempo permettendo, un raggio di Sole entra da un apposito foro situato tra la settima e ottava cappella della navata sinistra e colpisce esattamente la linea della meridiana, visualizzando una circonferenza luminosa grande come una mano. Quando il cerchio luminoso viene esattamente tagliato in due dall’asta di bronzo della meridiana, oltre al vero mezzogiorno solare di Bologna, si possono effettuare altri rilevamenti temporali: orario del tramonto del Sole, giorno, mese e segno zodiacale (anche se non capiamo perché Cassini, o il successivo restauratore Eustacchio Zanotti, non ha rispettato le date convenzionali dello zodiaco.)
Alcune precisazioni: Il mezzodì solare meridianico non corrisponde al nostro convenzionale e varia di giorno in giorno con un delta di circa 30 minuti nell’anno (11.58 Ottobre – 12.29 Febbraio,) oltre a variare rispetto ad altre città situate in località diverse nel Mondo. Per non perdersi lo spettacolo solare è quindi necessario sapere con esattezza l’ora meridianica (verificabile nella tabella sotto riportata) ed essere puntuali perché il disco luminoso si sposta ad una velocità che varia da 12 a 35 cm al minuto.
Leggende: si dice che chi vede il disco luminoso assumere la forma di un cuore quando viene proiettato sulle colonne, in certi periodi dell’anno, entro 12 mesi si sposa. Ecco le date del fenomeno visivo: seconda quindicina di Febbraio; 5 Marzo; 29 Maggio; 7, 9, 10, 12, 23, 31 Luglio; 3, 16 ,20 Agosto; 6, 10, 13, 15, 22 Ottobre; 1, 2, 3, 4, 5, 6 Novembre.
Effetto ottico: è molto suggestivo e divertente osservare il disco luminoso lasciare la linea meridiana e arrampicarsi sulle scalinate delle cappelle laterali.
Alcune rapide informazioni sulla Basilica di San Petronio ns patrono:
Dai progetti originali doveva essere a forma di croce e tutta ricoperta di marmi bianchi lavorati ma i lavori furono bloccati perché rischiava di diventare più grande della nostra stessa cattedrale e di san Pietro a Roma . L’incompiutezza dell’opera muraria si può verificare facilmente osservando l’esterno della basilica (marmi facciata incompleti e l’inizio incompiuto della croce in via Archiginnasio.)
Sul lato via archiginnasio vi è una lapide che segnala dov’è stata ubicata la testa del Santo patrono in quanto il corpo è ancora nella chiesa di Santo Stefano.
All’interno della basilica, oltre a numerosi affreschi, dipinti e due singolari orologi ad acqua, vi sono 3 delle 4 croci Petroniane che delimitavano i confini della vecchia Bologna. Terminiamo qui il nostro articolo che abbiamo voluto dedicare alla basilica del nostro amato patrono e all’ingegnosa meridiana di Cassini custode del tempo solare di Bologna.

Redazione del Veleno del Popolo (X)


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1 Tabella orari 2 Meridiana 3 Lapide indicante il capo San Petronio
La tabella oraria e alcune informazioni sono state tratte da: La Meridiana della Basilica di S. Petronio in Bologna di Armando e Adriano Chiarini che vi consigliamo vivamente di leggere.

sabato, novembre 18, 2006

GL’IMBRATTATORI NON RISPETTANO NEANCHE LE TOMBE ETRUSCHE

Questo raro esemplare di tomba etrusca (vedi foto), situata all’interno dei Giardini Margherita, ha resistito alle intemperie e a guerre cruente per più di duemila anni e oggi un comune ignorante le ha imbrattate. Si, ignorante, perché per aver compiuto un gesto così deplorevole bisogna ignorare l’arte e la storia. Probabilmente chi ha scritto la solita noiosissima e stupidissima frase: “CPT = lager” non sapeva su cosa stava scrivendo, almeno ce lo auguriamo. Tale imbrattaggio è vergognoso nei confronti della memoria di un Popolo altamente civilizzato come quello Etrusco, dissacra una tomba e deturpa un’importante reperto storico millenario: dentro al CPT bisognerebbe rinchiudere per qualche annetto l’imbrattatore, nella speranza che così gli passi la voglia di arrecare danni alla comunità con la sua stupida bomboletta spray! Su di una cosa siamo d’accordo: il CPT è solo una spesa inutile alla quale bisognerebbe trovare una soluzione più economica. I delinquenti extracomunitari e i clandestini, dopo averli fatti lavorare per lo Stato, al fine di pagarsi il biglietto di rimpatrio e tutte le relative spese, andrebbero subito rispediti a casa loro. Oggi l’Italia non si può più permettere dei costi quali quelli dei centri di permanenza temporanea ne tanto meno si può permettere di lasciare liberi sul territorio degli extra delinquenti, o dei potenziali tali, perché anche questo ha un alto costo economico e sociale. La risoluzione al problema dei centri di permanenza la si trova attraverso nuove idee e non con stupide scritte che danneggiano economicamente le famiglie facendo loro aumentare le tasse dal comune per il ripristino dei muri o incidendo sulla pulizia delle proprie proprietà imbrattate. L’ultima odiatissima Finanziaria prodiana ci fa capire che il Paese Italia è al collasso economico e quindi non possiamo più permetterci di vedere buttare i nostri soldi in accoglienza ai bisognosi di tutto il Mondo quando noi stessi non arriviamo più a fine mese con due stipendi. I CPT, come le carceri, oltre a risolvere efficacemente i problemi delinquenziali, devono diventare per lo Stato risorse economiche e non inutili pozzi senza fondo. Invece di andare ad imbrattare i muri o i reperti archeologici millenari, imbrattate i blog con delle soluzioni reali: è più probabile che si giunga così ad una reale risoluzione dei problemi piuttosto che esasperare cittadini arrecandogli dei danni economici.

NB. Dal momento che il Comune ha stanziato 2.5 milioni di euro a Hera per ripulire le scritte d’interesse pubblico (vedi ns. art precedente,) noi della redazione invitiamo il Comune a voler sollecitamente provvedere alla cancellazione di tale scempio sulla tomba etrusca dei Giardini Margherita. Grazie.

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Redazione del Veleno del Popolo (X)

lunedì, novembre 13, 2006

IL NUOVO DIESEL E’ MEFISTOFELICO

Il nuovo gasolio utilizzato dai numerosissimi mezzi diesel a Bologna sta soffocando i ciclisti e i pedoni e, sarà anche ecodiesel, o diesel del futuro, ma una cosa è certa: toglie il respiro e mette in serie difficoltà un ciclista che, a causa di una maggior attività fisica, avrebbe bisogno di respirare aria e non una mefistofelica miscela composta d’ammoniaca e nuovi additivi chimici. Nessuna ente, associazione o partito politico ambientalista denuncia la pericolosità dei nuovi gasoli che, da una parte fanno funzionare meglio i motori ma dall’altra parte rischiano di far svenire i ciclisti ai semafori e possono creare pericolose malattie in tutti i cittadini. La sfortuna di noi bolognesi è che nella nostra città circola un numero elevatissimo di mezzi diesel e così, la nostra aria è puzzolente e asfissiante. Beh, però abbiamo un vantaggio: rientriamo nei parametri d’immissione di zolfo sostituito dall’ammoniaca non monitorata e così nessuno si preoccupa più della salute pubblica. D'altronde a Bologna, in certe zone, ci siamo già abituati a bere il cloro al posto dell’acqua e chissà, tra un po’, se non ci viene un tumore, ci abitueremo a respirare ammoniaca; nel frattempo ringraziamo i nostri ambientalisti ciechi e sordi ai veri problemi ambientali.

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Redazione del Veleno del Popolo (X)

VIA DON MINZONI, UN’CANTIERE SENZA FINE?

Sono da 10 ai 12 anni che vediamo le impalcature attorno a questo bel palazzo di Via Don Minzioni a Bologna e la nostra curiosità si è accesa. Tre giunte passate ma l’impalcatura è ancora lì ed è inevitabile chiedersi con quale costo per i cittadini e per che cosa poi? Da bravi cittadini curiosi ci siamo fermati davanti al cartello dei lavori e finalmente abbiamo svelato l’arcano: il Comune ha dato l’appalto a Coop Costruzioni per ristrutturare l’ex Forno del Pane e realizzare all’interno una galleria di arte moderna. Fin qui nulla di strano, ma quello che non si riesce a capire è l’eccessiva durata dei lavori: 10 anni sono veramente troppi (la Casa Bianca americana l’hanno costruita in 7 anni) e immaginiamo anche molto costosi. Su questa infinita ristrutturazione non vogliamo indagare ulteriormente e speriamo di rivedere presto il palazzo senza questo eterno cantiere.

Voci raccolte dal Popolo, scritte e commentate dalla:
Redazione del Veleno del Popolo (X)

sabato, novembre 11, 2006

CHIUSURA ANTICIPATA? UNA CLAMOROSA SCONFITTA DELLE ASSOCIAZIONI DEI COMMERCIANTI!

Siamo purtroppo arrivati alla fine della disputa tra commercianti del centro e Comune e le associazioni di categoria, invece di tutelare i propri esercenti iscritti, li hanno mandati direttamente al patibolo. I gestori dei locali sono allibiti nel sentire asserire da Bruno Filetti dell’ASCOM che con questa nuova regolamentazione commerciale nessuno vince e nessuno ci straperde: la realtà è che il Comune, grazie alla debolezza delle associazioni di categoria, ha stravinto e i commercianti hanno straperso! Per comprendere quanto affermato basta essere dotati ancora di un solo milligrammo di cervello: un gestore, se non vorrà chiudere a l’una, quindi cessare la propria attività, sarà costretto ad indossare la stella da sceriffo e l’uniforme da spazzino con un aumento dei costi di gestione di 150-200 euro a sera, mentre il Comune continuerà a non espletare le proprie funzioni di ordine pubblico e pulizia. Con questa ingiusta e inutile legge cofferatiana non si risolverà il problema del degrado e dell’inciviltà, e sarà un’ennesima pugnalata al piccolo commercio e alla ristorazione. Proviamo a comprendere meglio l’inutilità di questo provvedimento. Se scoppia una rissa fuori dal proprio locale per quale ragione deve intervenire il gestore, rischiando la propria vita al posto di chi è pagato per garantire l’ordine sociale cioè la Polizia? Se si forma una ressa tale da ostruire la circolazione stradale (come spesso accade) che colpa ne ha il gestore e cosa può fare contro l’inciviltà pubblica? Deve forse prendere un megafono e dire ai non suoi clienti di spostarsi dalla sede stradale? E se lo fa, quale sarà l’esito di tale invito, dal momento che oggi neanche la Polizia Municipale riesce a rimuovere i blocchi stradali tanto che, se chiamata per intervenire, ti risponde che non sa cosa fare? Per quanto riguarda la pulizia in un raggio di 20 metri dalla propria attività è una grossa assurdità! Quando un gestore ha pulito davanti al proprio negozio per quale ragione deve svolgere il lavoro che compete a HERA, la quale prende fior fior di soldi dei contribuenti per la pulizia delle strade? Con questa legge si è solo voluto addossare i compiti di competenza comunale e statale addosso ai commercianti, senza voler risolvere realmente i problemi di determinate aree cittadine, denotando una profonda debolezza delle Istituzioni. Siamo certi che il degrado urbano non cambierà perché l’inciviltà della gente (colonne e muri scambiati per WC, bottiglie e cartacce gettate fuori dagli appositi raccoglitori, schiamazzi notturni, blocchi della circolazione stradale, imbrattagli delle pareti etc) può essere contrastata solo attraverso la repressione e la rieducazione mediante l’intervento delle Forze dell’Ordine. Per quanto riguarda la delinquenza deve essere sempre compito delle Istituzioni, ma fino a quando si farà stazionare una camionetta con quattro poliziotti in Piazza Verdi tanto per dire, ci siamo, mentre nelle immediate vicinanze si spaccia droga, si stupra, s’importunano o aggrediscono a sprangate i cittadini beh, non usciremo mai dall’attuale situazione. Vorremmo fare notare al rappresentante del quartiere San Vitale Carmelo Adagio di farsi un giretto di notte in via Belle Arti e stradine attigue prima di asserire che il degrado non è così poi grande. Profondamente rammaricati per l’accanimento del Comune nei confronti dei commercianti e, non capendo più le dissennate politiche di questa Amministrazione che prima concede finanziamenti per l’apertura di attività commerciali in zone degradate e poi penalizza gli stessi commercianti con oneri non competenti sotto la minaccia di chiusure anticipate, non possiamo che continuare a chiedere soluzioni reali al degrado.

Voci raccolte dal Popolo e commentate dalla:
Redazione del Veleno del Popolo (X)

venerdì, novembre 03, 2006

ECCO COSA RISOLVONO I BAGNI A GETTONE

E già, caro assessore Anna Patullo, ci dispiace contraddirla ma il problema come da foto, non lo si risolve con i bagni pubblici a gettone! Provi a mettersi nei panni di un barbone, il quale, davanti ai suoi lussuosi WC a pagamento, ha due scelte per espletare le sue funzioni fisiologiche: spendere 25-50 centesimi(una vera rapina a mano armata,) oppure usare la colonna o un anfratto vicino, tenendosi i cents per una bevuta. Cara assessore Anna ha mai provato a vivere anche un solo giorno a contatto con le realtà da strada? Vogliamo farle una seconda ipotesi: vecchiettino con problemi di prostata, arriva davanti al WC a gettone e, o non riesce a capire come aprire tale ordigno infernale, oppure non ha le fatidiche monetine; che cosa farà secondo lei? Certo in una città turistica (non Bologna, dove da due anni a questa parte é crollato drasticamente il turismo) il bagno a gettone può essere una soluzione, anche se pensiamo che i ricchi turisti preferiscano quello di un bar, ma a Bologna, oggi, abbiamo bisogno di rieducare le persone ad utilizzare i WC e fare pagare loro dai 25 ai 50 cents per 2 goccette d'acqua é il mezzo meno efficace. I bagni pubblici, in una società civile, devono essere gratuiti, igienici e sicuri: già ai tempi dei romani lo avevano capito, chissà... forse tra due o tre giunte lo capiremo anche noi, dal momento che anche Guazzaloca fece lo stesso errore in Piazza Trento Trieste. (Vedi foto sotto.)



Voci del Popolo raccolte e scritte da:
La redazione del Veleno del Popolo (X)

Commento di un nostro lettore che ha voluto gentilmente implementare il ns articolo:

In parte sono d'accordo, in parte no. All'estero (al nord) i bagni pubblici sono spesso a pagamento. Puliti, igienici e sicuri. E gran parte delle pisciate sotto i portici non sono fatte da punkabbestia o barboni ma da ragazzi che hanno bevuto qualche birra fuori da un locale.
PAT

venerdì, ottobre 27, 2006

PISTE CICLABILI O TRAPPOLE DIABOLICHE?

A Bologna viene da chiedersi se l’assessore alla mobilità, o qualche verde, ha mai provato a prendere in prestito una bici comunale o se ha mai messo ruota su di una pista ciclabile. Beh, chi di noi ciclisti ha provato a cimentarsi in sella ad una bicicletta del comune ha deciso di rinunciare, data la pessima qualità meccanica di questo eco veicolo sociale. L’idea delle rastrelliere disseminate qua e la per la città e del mezzo in prestito non è male, ma ci chiediamo se l’assessore o qualche verde della Giunta, prima di sborsare i soldi per l’acquisto di tali costosissimi catenacci, li abbiano almeno provati! Dubitiamo! Tali scassoni a due ruote sono pesantissimi e dotati di scarsi rapporti: pedali, pedali e sei sempre fermo. A noi ciclisti, continuando ad odiare sempre di più i Verdi, per le passate e presenti scelte ecoambientali sbagliate, non possiamo che lasciare nelle rastrelliere i ciclo comunali, continuando ad usare i nostri rottami più funzionali, imbattendoci qua e là nelle fatidiche PISTE CICLABILI. Tali piste sono il vanto dei movimenti ecologisti bolognesi e viste come una valida soluzione all’eco ciclo mobilità, ma, in verità, sono pericolose trappole. Alcune piste finiscono in aperta campagna, altre s’interrompono e ci vuole un segugio per trovarne il proseguimento, altre hanno ostacoli pericolosi sulla corsia (cartelloni pali etc,) altre sono troppo strette con curve cieche dove si rischia la collisione anche in rettilineo, altre non sono affiancate da una pista pedonale e così si è costretti ad andare a passo di zanetta e ci si prende anche qualche insulto, altre non hanno una lineare continuità centro periferia, alcune di notte sono poco illuminate e, infine, nell’intersecazione con le strade sono male segnalate agli automobilisti, col pericolo di farsi male seriamente. Beh, dal momento che noi veri ecologisti, sportivi e meno abbienti non rinunciamo ad una piacevole sbiciclettata, speriamo in un rattoppo, qua e la, tanto da rendere funzionali tali piste che hanno anche dei bei tratti in mezzo al verde.

Voci raccolte dal Popolo e commentate dalla:
Redazione del Veleno del Popolo (X)

lunedì, ottobre 23, 2006

LEGGE SUL FUMO IGNORATA IN CIRCOLI E CENTRI SOCIALI

Entrando in molti circoli e centri sociali di Bologna ci si stupisce di come tutti possano tranquillamente fumare sigarette o spinelli, al chiuso, nonostante i tanti cartelli di divieto affissi dalla direzione. La legge sul fumo è entrata in vigore ormai dal lontano Gennaio 2005 ma in certi locali di aggregazione giovanile, il più delle volte finanziati con soldi comunali, sembrano non essersene accorti: in alcune serate, si è costretti ad uscire all'aperto per riprendersi un po’ dagli eccessivi fumi di tabacco, Cannabis (droga leggera) o entrambi. Ciò che accade sotto gli occhi di tutti, se consideriamo che in questi luoghi si tengono manifestazioni in grado di attirare migliaia di persone, tra le quali i nostri figli, è estremamente grave e non ci si spiega perché solo gli esercizi privati (pub, discoteche, etc) siano tenuti a rispettare la legge sul fumo e la droga. Oggi la nostra Amministrazione comunale vuole eliminare dal centro storico il fenomeno del road standing, facendo chiudere prima i locali privati solo perché i loro clienti fumatori, godendosi la sigaretta all’esterno dell'esercizio, sono diventati un rumoroso polo di aggregazione stradale mentre, sempre la nostra Amministrazione, non impone il rispetto delle regole in altri locali sopra citati. Questa imparzialità è un grave atto di discriminazione nei confronti dei gestori privati ai quali non viene usata nessuna tolleranza, nonostante versino molti più soldi in tasse dei circoli. Non si comprende perché a Bologna la legge non sia uguale per tutti e si creino agevolazioni per alcuni e ostacoli per altri. Nella speranza che la legge diventi uguale per tutti, ci auguriamo che si possa porre presto rimedio al fastidioso problema del fumo nei ritrovi sociali, dotandoli, almeno, di efficaci impianti di aspirazione e depurazione.

Voci raccolte dal Popolo e commentate dalla:
Redazione del Veleno del Popolo (X)

sabato, ottobre 21, 2006

VOGLIAMO LA METROPOLITANA !!!

Sono almeno 15 anni che i bolognesi sentono parlare di velocizzare e rendere più efficaci gli spostamenti urbani ricorrendo a mezzi pubblici come la metropolitana, continuando però ad impiegare ore per attraversare una così piccola città, le cui arterie stradali sono congestionate dall’intenso traffico tipico di un’urbe produttiva e commerciale. I cittadini hanno dapprima subito una lunga agonia derivata da costosissimi e opinabili rilevamenti geologici durati 10 anni, il tutto solo per appurare la fattibilità, o meno, di un tale moderno mezzo di trasporto senza mai volutamente trovare una risposta certa da parte della Giunta Vitali. Poi, con l’insediamento della nuova giunta di destra Guazzaloca, viene scoperto il progetto completo e funzionante della metropolitana, lasciato in un cassetto dal precedente assessore, e qui, dopo alcune veloci verifiche, e lievi modifiche, scaturisce l’audace e giusta decisione di iniziare i lavori da parte della nuova Giunta, la quale riesce a farsi stanziare i primi soldi dal Governo Berlusconi; infine s’insedia nuovamente la giunta di sinistra, l’attuale Giunta Cofferati e qui si bloccano tutti i lavori. Si mette in discussione il progetto Guazzaloca (solo perché lo aveva fatto la destra,) bloccando i finanziamenti già stanziati e si ributta giù un sommario progetto di METRO-TRANVIA che prevede l’utilizzo d’ingombranti e pericolosi binari in superficie, devastando, con tali mostruosità meccaniche, una importate arteria di circolazione quale via Emilia ponente per tutto il tratto da porta Saffi all’Ipercoop, senza collegare però l’importantissimo aereoporto internazionale Marconi con la stazione e il centro storico. A oggi sembra che siano stati erogati i primi soldi per iniziare i lavori che comprenderanno un piccolo tratto che va dalla stazione alla fiera. Affermiamo comprenderanno, perché la metropolitana a Bologna sembra un miraggio, e noi cittadini iniziamo a chiederci quale sia la reale ragione che spinge a non scavare sotto la nostra città: quali opere d’arte o giacimenti preziosi, da tenere nascoste alla plebe, sono celate nel nostro sottosuolo? Perché non possiamo avere anche noi, come tutte le più moderne e funzionali città, un’efficace metropolitana? Continuiamo ad aspettare, nella speranza inizino i lavori e apportino opportune modifiche al ridicolo progetto che prevede un treno in superficie nel quartiere Saffi. Continuiamo, continuiamo e ancora continuiamo ad aspettare, chissà…

Voci raccolte dal Popolo e commentate dalla:
Redazione del Veleno del Popolo (X)

giovedì, ottobre 19, 2006

PANSA... UN DITTATORIALE ATTENTATO ALLA DEMOCRAZIA!

L’interruzione obbligata della presentazione dell’ultimo libro di Giampaolo Pansa, da parte di giovani della Sinistra, è da reputarsi un dittatoriale attentato contro ogni cittadino che in uno stato democratico, e libero, decide di esprimere e divulgare le proprie opinioni. Questi sinistrosi personaggi, armati d’imperanti bandieroni rossi, arrogandosi il diritto d’interrompere una conferenza a loro sgradita, hanno sfoggiato il tipico comportamento censurante dei regimi rossi. Questo grave tentativo di epurazione subito dal giornalista Pansa ha suscitato nel mondo politico di sinistra solo qualche debole recriminazione e presa di distanza dal bolscevico commando, senza mettere in opportuna luce la gravità stessa dell’atto. Cosa accadrebbe, ci chiediamo in molti, se durante la ricorrenza di Marzabotto si presentasse un drappello di destra bloccando in modo antidemocratico la manifestazione e urlando: “VOGLIAMO LA VERITA’?” Beh, tale atto sarebbe gonfiato in modo abnorme da tutta la stampa di sinistra fino a farlo apparire come un colpo di stato o un’intimidazione terroristica. Ci rendiamo conto che il libro “La grande bugia” di Giampaolo Pansa, mostrando una dissonante immagine dei partigiani, sempre dipinti come eroi su tutti libri di storia, infastidisce talune persone che hanno i paraocchi, ma in una democrazia ognuno deve essere libero di esprimersi e se ciò non accade è grave. Nel trascrivere il velenoso risentimento raccolto tra il Popolo, noi della redazione vogliamo esprimere la nostra solidarietà a Gianpaolo Pansa sperando che tale increscioso incidente rosso possa ribaltarsi a suo favore pubblicizzando maggiormente il suo libro.

Voci del Popolo raccolte e scritte da:
La redazione Veleno del Popolo (X)

martedì, ottobre 17, 2006

BASTA CON LE SCRITTE SUI MURI !!!

A Bologna le scritte sui muri sono talmente tante, e ovunque, che non vi facciamo neanche più caso. Notte dopo notte, in modo furtivo e silenzioso, invisibili delinquenti si sono appropriati dei muri e portoni dei nostri condomini, delle serrande dei nostri negozi, e hanno deciso bene di sporcarceli con scritte senza senso, e disegni che anche un ragazzino dell’asilo potrebbe realizzare. Tali ignobili personaggi, non contenti poi delle proprietà private, hanno preso d’assalto quelle pubbliche: ponti, con una particolare predilezione per quello di via Libia (3 volte ripulito in 2 anni,) cabine dell’autobus e autobus stessi, treni, scuole (lo scempio del Liceo Copernico di via Garavaglia è stato ripreso in un servizio e mandato in tv,) bidoni della spazzatura, cartelli stradali etc. Se si richiedesse un preventivo totale per ripulire Bologna a quanto ammonterebbe la cifra? Le scritte sui muri deturpano la città e costituiscono un vero danno economico. C’è ancora qualche ben pensante che definisce gl’imbrattatori artisti che non hanno modo di esprimere la propria arte; beh, vorremmo esprimerci anche noi sporcando con i nostri ghirigori senza senso le pareti di casa sua, dentro e fuori, visto che apprezza quest’ignobile arte! I gusti delle persone sono differenti gli uni dagli altri e, il dover subire, su di un proprio muro, un disegno, per bello che sia, è un atto d’intollerabile violenza, alla quale l’Amministrazione Cofferati non riesce a trovare una soluzione. Un anno fa fu denunciato al Sindaco Cofferati, al Prefetto e al Questore tale insostenibile fenomeno attraverso un cd rom, contenente 1800 foto di degrado visivo, senza ottenere neanche una misera risposta. Da un anno a questa parte, i muri imbrattati sono aumentati grazie anche allo street rave parade, una manifestazionea a favore dell’uso della droga che si tiene ogni anno nella nostra città arrecandole ingenti danni economici (vedi manifesto su muro che la reclamizza foto 4.) E’ mai possibile, ci chiediamo, che non sia possibile trovare, arrestare e punire i colpevoli di un tale milionario danno che denigra anche l’immagine di Bologna innanzi ai sempre meno turisti che la frequentano? Possibile che Portoni e facciate di una splendida e antica Università devono continuare ad essere imbrattati da 4 figli di papà che giocano a fare i trasgressivi con le loro bombolettine spray? Possibile che i cittadini debbano sborsare soldi per ripristinare le facciate delle loro case o le carrozzerie delle loro auto? Caro sindaco Cofferati non ci siamo dimenticati del problema e, a distanza di un anno, le rinnoviamo l’appello.

Alcune delle 1800 foto inviate al Sindaco, Questore e Prefetto





Sopra nell'ordine, foto numero: 1Ponte di via Libia, 2 muro del comitato elettorale di Cofferati del quartiere San Vitale, 3-4 Via Del Pratello, 5 centro sociale occupato via Avesella, 6 furgone imbrattato, 7 un convento di suore in via Della Torretta (é già la terza volta che imbiancano: notate riga diversa su muro.) 8 uno dei tantissimi portoni muri e serrande imbrattati
9-10 i muri di una tra le più buone e storiche gelaterie di Bologna situata in via Delle Moline (notate il peggioramento dal 2005 foto 9 al 2006 foto 10)
Sotto portone di una facoltà dell'Università di Bologna

Voci del Popolo raccolte e scritte da:
La redazione Veleno del Popolo (X)