venerdì, marzo 30, 2007

OKKUPAZIONI SI O NO?

Bologna, 2007, una data che evoca film di fantascienza e invece, questi 4 numeri concatenati –2 0 0 7,- continuano ad evocare ancora i giurassici anni 70-80 quando si ricorreva all’occupazione come strumento di lotta politica e come modo per creare dei centri sociali giovanili autogestiti. In verita, specie a metà degli anni 80, i centri sociali comunali a Bologna c’erano, ma erano inadeguati alle esigenze e ai tempi, un po’ come i nostri C.S odiernamente. In quegli anni, specialmente i ragazzi meno abbienti, si recavano in questi luoghi di socializzazione comunale tristi e limitanti, (un calcio balilla, un tavolazzo verde da ping pong, qualche classico gioco di società, un radioregistratore che ti frullava le orecchie con Albano, tombolate e antiquati vegliardi in pensione che badavano ai ragazzi –diciamocelo… più che badare, rompevano i co*§i@#i) l’unico colpo di vita era una festicciola o due all’anno, mega ligia e controllata, oppure aspettare una nevicata, creare una grossa palla di neve, spingerla contro la porta del C.S, murando dentro i propri amici e controllori per poi ridersela alle loro spalle (ehm.. noi non centriamo ehm ecco..;-) Certo, non era obbligatorio andarci ma, specialmente d'inverno, era meglio che stare in strada, o dentro un qualche fumoso e puzzolente bar malfamato dove spacciavano e giocavano a biliardo, o a carte, con i coltelli conficcati sotto il tavolo. A qualche ragazzetto venne dunque la bell’idea di emulare i Settantasettini, non tanto per motivi politici ma per creare luoghi giovanili autogestiti dove dar sfogo liberamente alle proprie chitarre e alle idee sociali, culturali e artistiche. Questi luoghi erano indirizzati a chi non aveva un "ghello" in tasca ed erano dunque a bassissimo costo (ingresso ad offerta collettiva, un frigoriferazzo raccattato chissà dove pieno di bibite e uno scatolone o barattolo dove far colletta anche pro-bevuta, questi erano i primi C.S! All’inizio, questi spazi sociali erano depoliticizzati, tutti (nazi skin, red skin, punk, anarchici, ciellini, socialisti, comunisti, democristiani, fascisti, etero e gay, colti e ignoranti, polizia e delinquenti, drogati e salutisti etc) potevano accedervi liberamente perché era un’isola per tutti. In questi centri autogestiti nacquero i primi laboratori artistico-culturali che poi hanno sfornato un infinito numero di Artisti in tutti i campi e dato lo start a numerosissime associazioni culturali. Tutto questo durò qualche anno e poi, dall’Isola nel Cantiere in avanti, queste oasi sociali (anche se illegali, poiché occupare è un reato) furono altamente, e progressivamente, politicizzate a senso unico: i Ds, come cani da tartufo, fiutarono il business e così da CS per i meno abbienti si passò a veri e propri luoghi per Rossi borghesi abbienti e tutto lentamente si svilì fino ad arrivare all’attuale inadeguatezza di tali luoghi. Ed è così che a Bologna abbiamo un numero elevatissimo di Centri sociali, inizialmente occupati e poi legalizzati e sovvenzionati dal Comune, usati però da alcune forze politiche come costanti campagne elettorali pagate coi soldi di tutti i cittadini (48% non Diessini) che però non danno un servizio efficiente e pluralista a tutti giovani che così si sentono motivati ad occupare andando incontro anche a guai seri con la Giustizia. Se gli attuali 4 CS principali cittadini, invece di essere solo in mano a una parte di politici, fossero gestiti da tutte le correnti politiche e offrissero un reale servizio al Popolo tutto (di qualsiasi ceto, credo o colore politico,) sarebbero anche troppi per il numero di abitanti! Se poi questi luoghi fossero più aperti nei confronti degli artisti, dando loro spazio anche se non sono conosciuti e non portano soldi (almeno in mezzo alla settimana) allora ritornerebbe in auge il vecchio principio fondante che aveva come scopo la sana socializzazione e il sano divertimento. Tanti a Bologna si lamentano che non ci si diverte più, che mancano gli spazi, che quelli che ci sono fanno schifo (mancanza d’igiene, troppe droga, scarsa cultura, solite scalette con musica decerebrante altamente politicizzata etc etc) ma la colpa di chi è? Noi avvelenatori di lettori un’ideuccia l’avremmo: che sia colpa dei troppi assessori alla cultura (presenti e passati) che se ne stanno sulle loro comode poltrone senza controllare l’effettiva qualità erogata da associazioni o C.S, foraggiati con i soldi di tutti noi? Oggi a Bologna la struttura che offre il magior servizio ai Bolognesi è l’Estragon (anche se dovrebbe sistemare alcune cosucce.) Il TPO è in mezzo alle case, (provate ad andare a chiedere ai residenti quanto sono contenti durante lo svolgimento di un qualsiasi evento,) e così deve limitare le sue attività, offrendo un servizio scarsamente percepito o reale. Il Link ha perso il suo fasto e fatica a recuperalo: bisognerebbe capire il perché (è stato il primo grandissimo laboratorio di sperimentazione artistico culturale bolognese.) Il Livello 57 sappiamo bene cos’è successo. CARO ASSESSORE VOGLIAMO RIPRISTINARE QUESTI COSTOSISSIMI CENTRI E RIPRISTINARNE LA FUNZIONE, TROVANDO COMPROMESSI TRA VOGLIA DI DIVERTIRSI E RISPETTO PER LA CITTA’ E I RESIDENTI? Una volta ripristinata l’originale forma di questi storici C.S bolognesi non sarebbe logico concedere spazi al loro interno a chi oggi si dice obbligato ad occupare perché deve liberare degli spazi (anche se a noi sembra il contrario.) Dopo una lunga ma doverosa cronistoria dei Centri sociali cittadini (una vera testimonianza di noi nonni, alla quale chiediamo di partecipare agli altri portatori di pannolone) vogliamo tornare sul tema del nostro titolo: Okkupazioni si o no? Oggi la risposta è un categorico no! I CS ci sono, sono anche troppi, bisogna solo farli funzionare e renderli pluralisti: non si può impedire ad un artista di suonare com’è successo ad un grande Artista bolognese Valerio Zecchini solo perché nelle sue coreografiche, divertentissime, e splendide performance artistiche si rifà a Marinetti! Ne tanto meno si può non concedere il palco a gruppi non conosciuti perché magari fanno schifo a chi deve decidere. L’Arte è Arte deve esprimersi! Ciò che non piace a noi piace ad altri: lo sbaglio di queste attuali strutture e di proporre sempre quello e basta. Un’altra ragione per cui diciamo no alle occupazioni è che a Bologna, e in tutt’Italia, esistono tante associazioni che per esprimersi si appoggiano ad altre, richiedendo loro, civilmente, uno spazio per una serata (il Comune, dei 4 CS esistenti, dovrebbe renderne uno a noleggio, a bassissimo costo e aperto a tutti.) Altri circoli associativi invece pagano fior fiore di affitti, ma essendo in mani di persone capaci non ne risentono minimamente e tutti insieme offrono ampi spazi pluriculturali di socializzazione vanificando il discorso del: non ci sono spazi, dobbiamo liberali. A Bologna abbiamo ad esempio il Cassero che, quando non ciuccia i soldi per il Gender Bender (potrebbe tranquillamente autofinanziarsi,) offre un luogo di aggregazione sia per etero che gay offrendo prodotti di alta qualità intrattenitiva specie in campo musicale (beh anche Cicciolina non è stato male); esistono anche tante altre realtà come il Millennium, il Kinder Garten, Il Circolo della Grada, il Black B etc etc (chi vuole essere citato ce lo comunichi.) Durante l’Estate poi, Bologna si riempie d’iniziative curate da altrettante associazioni che non occupano, ma che si rimboccano le maniche offrendo i loro prodotti culturali: vogliamo ricordare Vicolo Bolognetti e l’associazione che ne ha curato l’organizzazione in modo eccelso nel 2006 riportando il luogo ai vecchi fasti degli anni “ruggenti” speriamo che l’Assessore riconfermi lo stesso impegno quest’anno chissà? Dopo tutte queste considerazioni, non possiamo che ribadire che l'occupazione oggi non ha più senso: basta formare un’associazione no profit (costo massimo 250 euro circa,) meglio associarsi poi dopo ad una associazione nazionale per aver più agevolazioni, prendere in affitto a 1000-1500 un locale, dare comunicazione di iniziata attività al Comune (il quale non si può esimere dal concedere le autorizzazioni se tutto in regola,) iniziare a ripagarsi le spese attraverso i propri prodotti culturali o artistici e, se tutto va bene, dopo un anno si può richiedere un finanziamento dal Comune (attenzione... non è* detto che ve lo dia); di quante associazioni no profit fallite avete mai sentito parlare a Bologna? Certo che se qualcuno pretende di non rimboccarsi le maniche, come invece fanno tantissimi bravi associazionisti, e di prendere i soldi Comunali con il ricatto beh allora!!! Un tempo Bologna era veramente carente di spazi ma oggi, a chiunque ci racconta una simile baggianata gli ridiamo in faccia perché, oltre a CS e circoli, esistono anche tantissime realtà d’imprenditori privati che offrono divertimento a basso costo nonostante l’INDECENTE ORDINANZA COFFERATI, vedi ad esempio locali come il Transilvania (concerti a prezzi popolari 5-6 euro comprensivi di bevuta e talvolta senza obbligo di consumazione) (vedi anche Lowenhof e tanti altri) e infine ci sono le discoteche dove non ti rovini e passi una bella serata (Ruvido, Kinki etc.) A chi occupa oggi non possiamo che ribadire che SBAGLIA perché rischia guai seri con la Giustizia, si mette in cattiva luce innanzi al Popolo (la maggioranza tutta: rossa, verde, bianca e nera) e quindi tutti i suoi buoni propositi vengono vanificati.
Noi cittadini (Socialisti, Comunisti, Democristiani, Forzisti, Aennisti, Leghisti, Atei o Credenti, Italiani o Immigrati, lavoratori e precari di qualsiasi ceto)
diciamo no alle occupazioni e diciamo BOICOTTA CHI OCCUPA perché deve imparare che è in una città, si attualmente assopita, ma pur sempre avanguardista in tutto il campo culturale, sociale, umanistico e artistico e certe culture vetuste, a senso unico, la SVILISCONO PIETOSAMENTE, abbassandola a livelli volgari e privi di utilità per il Popolo, fiero e orgoglioso del passato della sua città che era invidiata in tutt’Italia per il suo ampio retaggio pluriculturale.

Voci raccolte dal Popolo, scritte e commentate dalla:
Redazione del Veleno del Popolo (X)

1 commento:

Anonimo ha detto...

bravo: dillo forte: LA GENTE E' STUFA ! LA GENTE E' STANCAAAAAA !! E' ORA DI FINIRLA CON LE OCCCUPAZIONI !!! VERGOGNA !!!!!

(sbadiglio)